In questo momento storico, dove le imprese stanno subendo progressivamente molte restrizioni, i comuni cercano di andare incontro alle esigenze dando la possibilità di installare dehors aggiuntivi o nuovi alle attività ristorative.

L’articolo non ha il fine di spiegarvi il perché di questa concessione straordinaria (che per altro non è dato sapere se possa essere mantenuta anche dopo la crisi), bensì la modalità per richiedere un classico spazio di suolo pubblico, che sia aperto o chiuso, per sfruttare questa opportunità.

Innanzitutto è bene precisare che ogni comune ha le sue regole in termini di calcolo dei costi di occupazione, che possono essere pagati in rate annuali o trimestrali anticipate; per sapere la metratura disponibile da poter occupare, deve essere consultato un geometra pratico di queste opere.

Successivamente alla verifica del costo al mq e al sopralluogo con relazione tecnica, si può far richiesta al proprio comune attraverso la documentazione relativa che forniscono, allegando anche delle foto. Una volta compilata, inviata e protocollata all’ufficio di competenza, non resta che attendere la risposta.

Dalla partenza della pratica fino alla sua approvazione, passeranno dai 30 giorni ai 6 mesi, un lasso di tempo determinato in base al tipo di spazio e tipo di dehor richiesto. Per esempio, l’occupazione di un suolo pubblico “semplice” (installazione di sole sedie) avrà tempi di approvazione più corti rispetto alla costruzione di un dehor fisso con pedana e paraventi.

Talvolta questa enorme differenza tempistica è dovuta al posizionamento. Mi spiego meglio: se davanti al negozio c’è un marciapiede con uno spazio sufficiente dove poter installare una struttura, sarà possibile garantire in sicurezza un passaggio pedonale; al contrario, un dehor situato su posti auto o in parte su strada, avrà dei vincoli da rispettare per la sicurezza dei clienti. In questo secondo caso è bene sapere che i fattori per riuscire ad ottenere l’approvazione sono: via con velocità massima per i veicoli di 30km/h e, tra i posti auto, la presenza di piccoli “salvagente” con alberi o pali.

Per concludere, devo ricordare che il dehor è vario, e a seconda del tipo di suolo da occupare lo si deve adattare alle esigenze di tutti, non solo alle proprie, anche alle caratteristiche dettate dal luogo stesso (es. un dehor all’angolo di un incrocio, permette comunque la visibilità da parte degli automobilisti?), rispettare i requisiti del comune, richiedere permessi (es. un dehor fisso chiuso di fronte ad un condominio, andrà a coprire una parte della facciata dello stabile, i proprietari saranno d’accordo?).

Per quanto possa apparire come una modifica da poco conto, è un’aggiunta alla propria attività notevole e importante, va valutata in ogni minimo dettaglio, fondamentalmente per garantire la sicurezza di tutti.

Inoltre, a titolo informativo per chi opera sul territorio del comune di Milano, vi lascio due Link utili per quanto riguarda:

  • Il calcolo al mq, diverso per ogni zona LINK 
  • La modulistica da scaricare e compilare, successiva alla relazione tecnica del professionista LINK 

Spero possa esservi utile in questi tempi difficili.

Alla prossima settimana,

Mike

 

Foto di Tirachard Kumtanom da Pexels